Una descrizione più dettagliata di tre Secoli di permanenza degli Scolopi a Savona


GLI SCOLOPI A SAVONA - QUATTRO SECOLI D'ISTRUZIONE POPOLARE di Sergio Pennone

Nell'agosto del 1971, cinquanta 'anni fa, con la chiusura della casa e delle scuole di Savona, finisce una straordinaria esperienza culturale. Dal 1993 l'associazione “Amici Degli Scolopi " ricorda quella importante stagione ravvivandone la memoria e divulgandone la conoscenza. Soltanto la necessità di avere, in una città ancora drammaticamente ferita dalla ferocia genovese dopo la catastrofe del 1528, un gruppo di maestri che potesse insegnare a tutti i fanciulli, senza distinzione sociale e religiosa, a leggere e scrivere e far di conto, convinse il Consiglio degli Anziani della città ad avvallare la supplica di monsignor Alessandro Abbati e ad accogliere nel 1622 gli Scolopi a Savona. L'ordine religioso dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie, universalmente conosciuti come Padri Scolopi, ha avuto come santo fondatore Giuseppe Calasanzio, che già nel 1597 aveva aperto in Roma la prima scuola popolare gratuita d'Europa. Insediatisi pertanto in casa dell'Abbati in contrada Scarzeria, gli Scolopi iniziarono l'insegnamento il 1° Novembre 1622, raccogliendo in otto classi oltre trecento scolari.

Lo sviluppo delle scuole andò di pari passo con lo sviluppo delle vocazioni, sia a Savona che a Carcare ove gli Scolopi erano giunti nel 1621, cosa che portò alla creazione della Provincia ligure dell'0rdine in aggiunta a quella romana. Alla morte dell'Abbati i Padri acquistarono, grazie anche ad un sussidio ottenuto dal Consiglio della città, la casa di Filiberto Pavese in contrada Chiappinata. Ivi viene ricavata anche una chiesa e nel mese di gennaio del 1630 furono inaugurate le nuove scuole. Il 25 gennaio 1643 muore la signora Maria Missoni, di origine fiamminga, vedova del nobile savonese Nicolò Bardolla, lasciando tutti i suoi beni ai Padri. Beneficiare dell'eredità Bardolla fu fondamentale per la prosecuzione dell'opera dei Padri in Savona, anche perché pochi anni dopo una tremenda sciagura si abbatté sulla città e sulle proprietà degli Scolopi. Alle cinque del mattino del 7 luglio 1648, durante un temporale, un fulmine colpì le polveri custodite nella fortezza di San Giorgio facendole esplodere: crollarono 209 case e morirono 850 persone.

Nel quartiere di Chiappinata crollarono anche la casa e la chiesa degli Scolopi e, dei dieci Padri che componevano la comunità religiosa, ben sei morirono e quattro di questi erano savonesi. Nel 1653 ebbero termine i lavori di ricostruzione della chiesa e del convento; tra quelle mura gli Scolopi risiedettero complessivamente per quasi tre secoli. Alla fine del secolo XVII fu istituito il Collegio, divenuto ben presto famoso e mèta di convittori da tutta la Liguria, dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto, dal ducato di Parma, dalle Puglie dalla Sicilia, dalla Spagna e dal Portogallo. Pur ospitando il collegio numerosi nobili, le Scuole Pie mantennero la scuola popolare gratuita voluta dal Calasanzio. Il secolo XVIII fu il periodo più fecondo per gli Scolopi a Savona, per la fiorente attività del collegio dovuta allo straordinario valore di molti Padri che vi insegnarono. Ricordo in particolare padre Otavio Assarotti, che introdusse nuovi metodi per l'insegnamento ai sordomuti. Nel 1745 venne acquistata la villa della nobile famiglia Corsi, sul poggio di Monturbano, per villeggiatura dei Padri e dei convittori durante l'estate. Nei primi decenni del '700 ebbero inizio le Accademie. Che per due secoli ebbero la funzione di esami pubblici.

L'alunno dell'ultimo anno, che aveva svolto il saggio migliore, veniva proclamato “Principe dell'Accademia” ed il suo ritratto ad olio veniva conservato nei corridoi delle scuole. Alle famiglie che desideravano inviare i loro figli in collegio veniva fornito un prospetto delle regole che aveva per titolo:Informazione del Collegio dei Padri delle Scuole Pie in Savona sotto l'invocazione di san Filippo Neri e protezione del Serenissimo Senato diGenova. Con la Rivoluzione francese inizia una nuova èra: le truppe rivoluzionarie entrano in Savona nel 1794, ma gli Scolopi mantengono sempre aperta la loro scuola e, quando ssopprime il collegio con decreto del 25 ottobre 1810, i Padri fanno scuola privatamente in altri locali, in attesa di essere reintegrati nei loro beni, cosa che avviene il 4 maggio 1814. Intanto, nel collegio di Carcare il varazzino padre Domenico Buccelli teorizza la rivoluzionaria riforma didattica che porterà la lingua italiana, prima di allora soffocata dallo studio del latino, a divenire base dei programmi d'insegnamento.Il 23 luglio 1822 re Carlo Felice istituisce le scuole elementari con il titolo di “scuole comunali” e nel 1824 gli Scolopi fondano a Savona la prima scuola comunale per incarico del Comune.Nel 1831 re Carlo Alberto affida l'educazione dei suoi figli al padre Lorenzo Isnardi, scolopio savonese, e concede alle Scuole Pie di Savona il permesso di aggiungere il titolo di “Reale” alla denominazione del collegio e di affiggere lo stemma sabaudo sul portone.

L'anno precedente era stata istituita, sempre dagli Scolopi, una scuola ad indirizzo commerciale.Per tutto il Risorgimento le Scuole Pie influirono sulla formazione spirituale e politica dei cittadini savonesi. Il 7agosto 1847, per iniziativa della Società Economica, nasce l'Asilo infantile che avrà per lunghi anni alla guida lo scolopio padre Giovanni Solari, mentre padre Francesco Pizzorno dà un determinante contributo alla stampa savonese dell'epoca. Sempre nel 1847 viene introdotto l'insegnamento della ginnastica nel collegio di Savona, fatto commentato in toni entusiastici dal Gioberti, e nel 1849 spetta ai padri la direzione della nuova scuola serale per adulti. Ricordiamo ora alcuni tra i grandi “Principi dell'Accademia” del XIX secolo: Giacomo Astengo, Pietro Giuria, Leopoldo Marenco, Giuseppe Saredo, Anton Giulio Barrili, Vittorio Poggi, Luigi Corsi, Pietro Sbarbaro, Paolo Boselli, Leonardo Murialdo, Luigi Einaudi.Intanto, in base alla legge 7 luglio 1866, i beni delle Scuole Pie furono incorporati al demanio dello Stato, passando successivamente al comune di Savona.

Le nuove realtà urbanistiche della città impongono l'abbandono della sede storica di via Riario, l'antica via Chiappinata, e la costruzione , tra il 1905 e il 1907, dei due grandi edifici ai lati della villa Corsi di Monturbano.Nel 1922 si ebbe la solenne celebrazione del terzo centenario della fondazione del collegio ed il 7 febbraio 1926 venne inaugurato il nuovo teatro di Monturbano. Nel 1937 il ginnasio viene “parificato” e nel 1938 si inaugura la nuova palestra. Le vicende successive alla Seconda guerra mondiale penso siano ancora ricordate dai savonesi con sufficiente chiarezza. Mi limito a ricordare che trenta anni or sono , nel 1971, i Padri hanno definitivamente lasciato Savona trasferendo nel collegio “Calasanzio”di Genova Cornigliano documenti e ricordi di trecentocinquanta anni di vita savonese. Dal bel volume di Italo Scovazzi Savona e la Sabazia nel Risorgimento italiano, edito dai Fratelli Botta di Varazze nel 1960, mi fa particolare piacere citare questo brano dedicato a colui che a Carcare fu maestro di Goffredo Mameli: “La virtù, l'alta coscienza cristiana di quei magnanimi frati, svegliatori d'ingegni e di cuori, è espressa da uno dei più grandi, P. Canata, in otto regole che si era prefisse:

1) Prepàrati doligentememte e ordinatamente alla scuola;

2) Presèntati con festiva gravità agli scolari;

3 ) Procura di trovarti a scuola prima di loro;

4) Prega dinanzi ad essi con raccoglimento e devozione;

5) Abbi cura speciale degli ingegni più tardi;

6) Stimola i discepoli allo studio piuttosto colla lode che colle repressioni;

7) Nelle gravi commozioni d'animo mantieni il silenzio;

8) I giovani, chiamandoti padre, trattali da padre, e curali come figli; parlando con essi, "supponi che un angelo parli con altri angeli”.

Inoltre, per chi fosse interessato alla storia degli Scolopi a Savona nei primi trecento anni, consiglio la lettura del saggio di Anna Maria Ferrero Le Scuole Pie di Savona 1622-1922, pubblicato dalla tipografia Priamàr nel 1967 a cura dell'"Unione ex allievi"e tratto dal volume I della nuova serie di “Atti e memorie della Società Savonese di Storia Patria”.Oggi, a ricordare il valore dell'insegnamento del Calasanzio e la grande tradizione delle Scuole Pie, esiste a Savona l'associazione “Amici degli Scolopi”, nata nel 1993.Nel frattempo, per rinverdire la tradizione delle loro scuole gratuite, popolari ed aperte a tutti, gli Scolopi hanno fondato missioni in giro per il mondo. La loro missione africana in Costa d'Avorio è stata compresa nella Provincia Ligure.

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